Harry Potter E la Camera Dei Segreti by J. K. Rowling

Harry Potter E la Camera Dei Segreti by J. K. Rowling

autore:J. K. Rowling [Rowling, J. K.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788877827036
Amazon: 8877827033
editore: Pottermore Publishing
pubblicato: 2002-01-15T00:00:00+00:00


CAPITOLO 11

IL CLUB DEI DUELLANTI

Quella domenica mattina Harry si svegliò alla luce del sole invernale che inondava la stanza e con il braccio riossificato, anche se ancora molto rigido. Si mise a sedere e sbirciò il letto di Colin, che però era stato escluso alla vista dalle lunghe tende dietro cui Harry si era cambiato il giorno prima. Vedendolo sveglio, Madame Pomfrey si avvicinò sollecita con il vassoio della colazione e poi cominciò a piegargli il braccio e a stirargli le dita.

«Tutto a posto» disse mentre lui cercava a fatica di cacciarsi in bocca il porridge con la mano sinistra. «Quando hai finito di mangiare puoi andartene».

Harry si vestì più in fretta che poté e si avviò di gran carriera verso la Torre di Grifondoro, ansioso di raccontare a Ron e a Hermione di Colin e di Dobby. Ma non li trovò. Partì alla loro ricerca, chiedendosi dove si fossero cacciati e sentendosi un po’ offeso da un simile disinteresse per la sorte del suo braccio.

Mentre passava davanti alla biblioteca ne uscì Percy Weasley, che pareva di umore assai migliore dell’ultima volta che si erano incontrati.

«Salve, Harry» lo salutò. «Ottimo volo, ieri, veramente superbo. Grifondoro è già in testa alla classifica per la Coppa delle Case... hai vinto cinquanta punti!»

«Hai visto per caso Ron e Hermione?» chiese Harry.

«No» rispose Percy e il sorriso gli si spense. «Spero che Ron non si sia infilato un’altra volta nel bagno delle femmine...»

Harry si costrinse a ridere, aspettò che Percy fosse andato via e poi si diresse difilato al bagno di Mirtilla Malcontenta. Non riusciva a capire perché Ron e Hermione avrebbero dovuto essere di nuovo lì, ma dopo essersi assicurato che né Filch né qualche prefetto fossero nei paraggi aprì la porta e udì le loro voci provenire da un gabinetto chiuso a chiave.

«Sono io» disse chiudendosi la porta alle spalle. Da dentro il gabinetto si udì qualcosa cadere rumorosamente dentro l’acqua e un respiro soffocato; poi Harry vide l’occhio di Hermione sbirciare attraverso il buco della serratura.

«Harry!» esclamò. «Ci hai fatto prendere un colpo! Entra... come va il braccio?»

«Bene» disse lui trattenendo il respiro per riuscire a infilarsi nel gabinetto. Sul water era stato sistemato un vecchio calderone e da uno scoppiettio proveniente da sotto Harry capì che era stato acceso un fuoco. Accendere fuochi portatili a prova d’acqua era una delle specialità di Hermione.

«Dovevamo venire a trovarti, ma abbiamo deciso di cominciare a preparare la Pozione Polisucco» spiegò Ron mentre Harry richiudeva a chiave il gabinetto con una certa difficoltà. «Abbiamo pensato che questo è il posto più sicuro dove nasconderla».

Harry cominciò a raccontare di Colin, ma Hermione lo interruppe: «Lo sappiamo già; questa mattina abbiamo sentito la McGonagall che lo diceva a Flitwick. Per questo abbiamo deciso che era meglio iniziare...»

«Prima otteniamo una confessione da Malfoy, meglio è» disse Ron con tono aggressivo. «Sapete cosa penso? Che era talmente fuori di sé dopo la partita a Quidditch che se l’è presa con Colin».

«Ma c’è dell’altro» disse Harry guardando Hermione sminuzzare alcune foglie di lunaria e gettarle nella pozione.



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